In un’epoca di disoccupazione giovanile a tassi preoccupanti, le aziende hanno difficoltà a trovare circa 60.000 profili tecnici da impiegare nelle loro maestranze. Ma ora ci sono dei percorsiobbligatori che riducono questo gap.

Parafrasando il dott. Renato Salsone, direttore dell’associazione nazionale delle scuole secondarie superiori, Almadiploma, in una recente intervista televisiva su Rai Parlamento, i diplomi degli istituti tecnici e professionali da sempre sono un passepartout per l’occupazione e consentono di entrare in breve tempo nei processi produttivi del paese. Un po’ di numeri: un perito tecnico su due trova lavoro entro un anno dal diploma. Il 47% dei periti, con punte di 57% (per chi esce dalla specializzazione in elettronica) trova lavoro nella piccola o medio/grande impresa. Paradossalmente, in un’epoca di disoccupazione giovanile a tassi preoccupanti, le aziende hanno difficoltà a trovare circa 60.000 profili tecnici da impiegare nelle loro maestranze (fonte Almadiploma). Questo dato incoraggiante, per i futuri periti viene suffragato anche dalla partecipazione a percorsi di alternanza scuola lavoro durante il triennio di specializzazione, esperienze lavorative svolte parallelamente alle lezioni che incrementano le possibilità di assunzione proprio per il filo diretto che si instaura tra l’azienda e il mondo della scuola ancor prima di conseguire il diploma. Questa collaborazione consente di adattare i curricula scolastici e progettarli a quattro mani con le aziende stesse che partecipano alla costruzione di profili tecnici secondo il know how aziendale. L’IISS Majorana promuove tali percorsi  da anni, ancor prima che diventassero obbligatori: dal recentissimo percorso eccellenza di alternanza scuola lavoro presso la Schneider Electric di Bergamo oppure la collaborazione con i tecnici Tim, per fare qualche esempio. Anche la piccola impresa territoriale collabora nella formazione degli studenti delle classi terminali. Dalle aziende commerciali che ricercano competenze di web marketing e progettazione di e-commerce agli studenti di informatica, a laboratori di analisi cliniche che partecipano alla formazione professionale dei futuri tecnici sanitari, alle aziende manifatturiere del settore tessile che inseriscono i prossimi diplomati del settore moda tra il loro personale. Anche i liceali non sono da meno. “Attraverso la Fondazione “Paolo Grassi” –chiosa la dirigente scolastica del “Majorana”, Anna Caroli – i nostri liceali sono stati introdotti ad una realtà culturale d’eccellenza partecipando ai workshop, alle conferenze ed agli incontri di preparazione alle opere del Festival della Valle d’Itria e hanno collaborato all’organizzazione del Festival del Fumetto con la creazione di un blog di diffusione culturale tra i giovani. In linea con le disposizioni della legge 107/15, il nostro istituto promuove attività di stage aziendali di rilievo, perfettamente cuciti addosso ai profili tecnici e professionali in uscita dal nostro istituto.”

Maria Lucchese

 

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Foto 1: i remakers informatici mentre rigenerano vecchi computer e ne ripristinano la funzionalità per destinarli ad associazioni solidali.

 

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Foto 2: Altri studenti informatici impegnati presso una nota azienda di Interior Home Collection di Martina da sin. con il tutor scolastico prof. Angelo Petrosillo e la tutor aziendale, Teresa Romanelli.

 

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Foto 3: gli studenti liceali partecipanti al festival del Fumetto presso la sede di Manu facta.

 

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Foto 4 e 5: studentesse dell’indirizzo moda intente nella confezione di capi d’abbigliamento in collaborazione con aziende locali.

 

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Foto 6 e 7: studenti dell’indirizzo chimica impegnati nel laboratorio di analisi cliniche a Crispiano, guidati dal loro tutor Giuseppe Chirulli.

 

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Foto 8: Incontri di formazione con esperti di fotoshop.