È ormai tradizione consolidata che l’IISS “Majorana” fucina di creatività tecnologica, abbia un posto d’onore alla manifestazione “Job&Orienta” di Verona, vetrina nazionale delle scuole italiane d’eccellenza. Questa è stata la volta della giacca intelligente
È ormai tradizione consolidata che l’IISS “Majorana”, fucina di creatività tecnologica, abbia un posto d’onore alla manifestazione “Job&Orienta” di Verona, vetrina nazionale delle scuole italiane d’eccellenza. Da quattro anni a questa parte, gli alunni dell’istituto presentano progetti puntualmente premiati con riconoscimenti da Regione Puglia e conseguentemente invitati a esibire i progetti vincenti alla mostra di Verona. Dopo i successi degli scorsi anni: dal robot Teseo fino ai robot umanoidi colorsorter: tutti progetti di robotica presentati dagli alunni del prof. Raguso, passando per il flipper realizzato dagli studenti sia di informatica che elettronica, fino alla mano bionica Hand-joy dello studente liceale Francesco Bruno, lo scorso novembre è stata la volta della giacca intelligente: Lilybike, progetto vincitore nella categoria DigitalMaker del concorso riservato alle scuole secondarie italiane. E' stato inoltre selezionato tra i cinque migliori progetti nel concorso Alterattiva indetto dalla Regione Puglia. Lilybike, ideato e realizzato dall’alunno Mario Altamura sotto la supervisione del prof. Piero Raguso, rientra nell’ambito dell’innovativa wearable technology che utilizza dispositivi indossabili e lavabili. La giacca può essere, infatti, lavata a mano dopo aver scollegato la batteria e il modulo Bluetooth. “Lilybike è una giacca di sicurezza low cost per ciclisti –ci illustra il prof. Raguso - che permette di essere identificati soprattutto nelle ore serali grazie ad una serie di led cuciti sul dorso. Indossando questa giacca il ciclista potrà segnalare agli automobilisti sia la direzione verso cui vuole svoltare, sia quando sta frenando. La giacca può essere inoltre dotata di un sensore GPS per segnalare la posizione del ciclista in caso di caduta o pericolo. Il tutto è pilotato dall'innovativa scheda LilyPad che riceve via bluetooth i segnali azionati dal ciclista, il quale opera in maniera naturale sui pulsanti di scelta direzionale o sulle leve dei freni montati sul manubrio, proprio come avviene su una moto. Il bluetooth permette al ciclista di gestire la bicicletta senza alcun collegamento con fili, che evidentemente rappresenterebbero un impaccio durante la corsa. Inoltre, wireless e bluetooth ampliano enormemente le funzionalità: ad esempio è possibile segnalare la posizione del ciclista a numeri d'emergenza, in caso di caduta o pericolo.” La motivazione che ha mosso il giovane diplomato Mario Giulio Altamura, ora studente di ingegneria al Politecnico di Bari, è stata quella di incentivare l'uso della bicicletta come vera alternativa agli spostamenti in auto, in quanto risulta essere più ecologica, più economica e più salutare. La sicurezza dei ciclisti è divenuta, quindi, una priorità di molti governi che stanno mettendo in atto campagne di prevenzione e sensibilizzazione al riguardo. In Europa i ciclisti rappresentano un'alta percentuale delle vittime della strada, soprattutto nelle aree urbane. I governi nazionali e locali sono pertanto sempre più attenti nell’attività di promozione dell’uso della bicicletta in sicurezza. “LilyBike è la nostra risposta a questa sfida – afferma l’ex studente del Majorana- economica, leggera e facile da indossare, ha funzioni espandibili e, soprattutto, salva la vita. Facile da confezionare anche nelle aziende di confezioni del nostro territorio, per diversificare la produzione e realizzare un prodotto innovativo.”
Maria Lucchese
Foto 1: Mario Altamura, circondato dai suoi compagni, con la sua creazione: il dispositivo elettronico Lilypad, in mostra a Verona.
Foto 2: lo stand del Majorana con la delegazione guidata dalla dirigente scolastica, Anna Caroli e il prof. Raguso (rispettivamente prima e terzo da destra) e il prof. Castiglia (a sinistra).
Foto 3: Il giovane ideatore del progetto, con alcuni compagni e col prof. Raguso, in un momento di pausa dalla presentazione del dispositivo ai visitatori della mostra veronese.